mercoledì 25 giugno 2014

. . . Ciro Esposito è morto!

Nel nostro paese si può morire anche andando ad assistere ad una partita di calcio. Quello che dovrebbe essere un pomeriggio di festa si può trasformare quindi in tragedia e morte.
Questo è accaduto prima della finale di Coppa Italia svoltasi a Roma il 3 maggio scorso dove, prima della partita, un ragazzo, tifoso napoletano, è stato fatto segno con colpi di pistola da un ultrà romano per il solo fatto di essere napoletano. Dopo 50 giorni di agonia il giovane Ciro si è spento ed un'altra vita è stata sacrificata alla stupidità umana.

Vorrei sottolineare come le aggregazioni di ultras, ovvero di tutta la feccia che una popolazione può esprimere, è favorita anche dalle società di calcio stesse sia per puri e biechi interessi economici sia per ragioni di bassissimo profilo politico. E' noto infatti che tra gli ultras trovano principalmente belluino sfogo l'estrema destra reazionaria, violenta e nazifascista ovvero tutto il peggio del peggio che un paese può esprimere.

Non dimentico infatti, lo squallidissimo comportamento del candidato Andrea Maria Antonini, allora assessore provinciale alla cultura, che, prima delle ultime elezioni amministrative, si presenta allo stadio De Duca di Ascoli mostrando una sciarpa con croce celtica verso la curva degli ultras ascolani a richiamo di una appartenenza comune e quindi a richiesta di un consenso politico.

Ritengo che un simile comportamento non sia mai stato condannato abbastanza dalla comunità civile della nostra città ed in particolare dal nostro primo cittadino che, anzi, ne giustificò il comportamento.
Tutto ciò a dimostrazione di che pasta sono fatti i nostri attuali amministratori che gli ascolani si sono liberamente scelti! Complimenti.









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