domenica 22 febbraio 2015

.  . . leggo da un manuale di Storia.


"L'AMNISTIA DI TOGLIATTI

Nei primi anni dell'Italia Repubblicana gli ex gerarchi fascisti vivevano in clandestinità ed erano latitanti, ricercati.
Tra questi vi era Giorgio Almirante, che visse un anno e mezzo in clandestinità tra Milano e Torino facendosi chiamare Giorgio Alloni. Un altro latitante era Pino Romualdi, vicesegretario del Partito Fascista della Repubblica di Salò, il più alto in grado tra i gerarchi sopravvissuti alla caduta della RSI, su di lui pendeva una condanna a morte. Il 22 giugno del 1946, Togliatti, ministro della Giustizia del primo governo De Gasperi, vara la cosiddetta "amnistia Togliatti": la prima della storia repubblicana.

L'intenzione del leader comunista era di pacificare il paese, ma il provvedimento finì per tradursi in un colpo di spugna per migliaia di fascisti, compresi i responsabili di crimini efferati. Togliatti aveva varato un'amnistia "bipartisan", che avrebbe dovuto comprendere anche i reati commessi dai partigiani, escludendo i reati peggiori, in realtà pochi della resistenza beneficiarono del condono, mentre molti criminali furono liberati per un vizio di forma del testo di legge. Togliatti, laureato in giurisprudenza, aveva scritto personalmente la legge, senza farla correggere dagli specialisti. Questo errore di presunzione lasciò spazio all'interpretazione estensiva della magistratura, composta di uomini che avevano fatto carriera sotto il regime fascista. Grazie alla formula dell'amnistia che prevedeva l'esclusione "degli autori di sevizie particolarmente efferate", i giudici poterono interpretare il provvedimento in senso estensivo. La Corte di Cassazione di Roma amnistiò persino chi aveva stretto nelle morse i genitali degli antifascisti, perché la tortura non era durata a lungo. Circa diecimila persone beneficiarono del provvedimento soprattutto i gerarchi di più alto grado, che avevano denaro a disposizione per pagare i migliori avvocati e per oliare i meccanismi della macchina giudiziaria. I 2/3 della base parlamentare del Msi sarà costituito da parlamentari amnistiati."

Gravissimo errore quello del comunista Togliatti che diede la libertà alla peggiore feccia fascista!

Una riflessione mi viene da pensare quando sento i vari "nipotini" degli ex gerarchi in vena di revisionismo storico. Mi viene alla mente che loro oggi sono lì, possono parlare e dire stupidagini in libertà, perché un comunista ha permesso tutto ciò! Proprio strano il mondo, no?




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