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. violenza chiama violenza!
Questa
semplice regola funziona dagli albori dell'umanità e non dovremmo
più meravigliarci nel vederla applicata, con cronometrico tempismo,
anche ai tempi nostri.
Orrore
indescrivibile per l'esecuzione del giornalista americano James Wright Foley
ma come non andare immediatamente con la mente alle atrocità
perpetrate dagli americani sugli iracheni? Come dimenticare le stragi
di Fallujia, l'uso di armi di distruzione di massa come il fosforo
bianco e uranio arricchito che uccise decine di migliaia di persone innocenti tra mille
atrocità, i cui effetti sono visibili ancora oggi tra la popolazione sopravvissuta?
Violenza
chiama violenza, quindi perché meravigliarsi?
Agli
americani che attaccarono militarmente l'Iraq, paese indipendente e
sovrano, interessava solo il petrolio del sottosuolo. Un tesoro
d'inestimabile valore in quanto stimato pari a 1/3 di tutte le
risorse petrolifere del pianeta!
S'inventarono
la storiella della detenzione di armi di distruzione di massa che non
furono mai trovate. Ricordo la figura penosa del Segretario di Stato
americano Colin Pawell che si presentò ad una seduta dell'ONU con
una provetta piena di non so cosa, forse sue urine, per sostenere
l'intervento militare.
Un'area
volutamente destabilizzata dall'occidente quella dell'Iraq perché
solo così le compagnie americane possono succhiare petrolio a
volontà e a prezzi stracciati rubando la grande ricchezza del popolo
iracheno!
Violenti e ladri gli americani, che si preparino al peggio quindi.
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