martedì 1 settembre 2015

. . . perché in sindaco di Roma Ignazio Marino si sacrifica?

Non capisco perché il sindaco Marino si sacrifica e ingoia rospi grossi come cocomeri. Nei suoi panni mi dimetterei così da far perdere al PD, dopo la Liguria e il Veneto, anche la capitale.

Deve avere un grande senso di appartenenza al partito il Dott. Marino altrimenti avrebbe sbattuto la porta e sarebbe tornato a fare il medico. Già, lui un lavoro ce l'ha, non deve fare politica per campare come la maggior parte di quelli che gli stanno intorno.

Quello che mi stupisce è che si vuole far ricadere su una persona, seppure semplice ma onesta, tutte le malefatte della gestione della capitale da decenni a questa parte.

Tutti sapevano tutto!
Come può un partito che si definisce organizzato, non sapere che i suoi rappresentanti in Campidoglio e in Regione Lazio rubano a man bassa?
Tutti sapevano tutto ma le ruberie fanno parte del Sistema Politico Italiano!

Ora cercano un capro espiatorio su cui riversare il marcio di tutta una classe dirigente, di sinistra e di destra.

Il marcio viene da lontano ma è stato il signor Gianni Alemanno a farne un vero e proprio Sistema il quale ha gestito la capitale come una cosca di mafia o camorra se preferite.
E pensare che ancora lo fanno parlare e fanno parlare pure la Meloni, tra una seduta dal parrucchiere e l'altra, grande sostenitrice del Gianni che festeggiò la vittoria in Campidoglio tra croci celtiche e saluti romani.
Che tristezza ragazzi, che tristezza per il popolo italidiota che non capisce proprio un ca***!




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