venerdì 26 dicembre 2014

. . . al Ronzino, zero in economia!

apprendo dai giornali che il Ronzino vuole ricomprare l'acciaieria ILVA di Taranto e riportarla ad una gestione statale nella logica che: i privati (Riva), avvelenando la città di Taranto, hanno fatto profitti mentre lo Stato, se vorrà produrre in condizioni meno invasive, dovrà produrre in perdita.

Ricordiamo un concetto di carattere generale: il paesi avanzati si concentrano sulla manifattura e sul commercio di prodotti ad alto valore aggiunto mentre lasciano le altre produzioni ai paesi con grandi riserve di materie prime e/o in via di sviluppo.
Ebbene, l'Italietta non ha materie prime e tanto meno materie prime per la produzione dell'acciaio, i sostanza importiamo tutto ovvero minerale di ferro e carbone per produrre ghisa ed acciaio, prodotti a bassissimo valore aggiunto, tendezialmente al ribasso  ed alto impatto ambientale.

In sostanza, se l'Italietta vuole risalire la china della crisi economica e puntare ad essere un paese avanzato, deve sviluppare scuola, università, ricerca e sviluppo al fine di poter competere sui mercati globali con prodotti avanzati ed abbandonare vecchie ed obsolete produzioni in particolare quelle dell'acciaio.

Giusto per intendersi, la Apple con solo 4 prodotti ad altissimo valore aggiunto fa un fatturato pari al PIL del paese Belgio ed è l'azienda più ricca al mondo. In particolare, alla Apple, non si sporcano neanche le mani perché a Cupertino si limitano alla progettazione e commercializzazione i prodotti mentre il loro assemblaggio lo realizza in Cina a prezzi stracciati. Insomma alcuni usano il cervello e fanno profitti altri usano solo le braccia e pur rompendosi le ossa di profitti ne vedono pochi.

L'Italietta, con la classe politica ed imprenditoriale che ci ritroviamo, è in piena fase involutiva e torneremo a romperci le ossa per un tozzo di pane altrimenti, per quelli che possono offrire qulacosa di buono, c'è solo l'espatrio.







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