venerdì 6 marzo 2015

. . . dignità calpestata?

Leggo da un giornale locale che "la dignità dei lavoratori della Prysmian è stata calpestata" perché l'azienda ha un buon bilancio economico, perché non c'era sentore alcuno della chiusura della fabbrica!

Quendo leggo simili sciocchezze mi viene da sorridere perché si dimentica che noi italiani abbiamo venduto la maggior parte dei "gioielli di famiglia" e ora, ovviamente, siamo soggetti agli umori dei nuovi padroni, padroni che hanno un solo obiettivo: ottimizzare i profitti!

Già, il capitalismo funziona così e non dobbiamo mai dimenticarlo: si opera affinchè i profitti siano massimizzati.

Se il mangement della Prysmian ha valutato che spostare le produzioni di Ascoli, non so, in Thailandia significa aumentare i profitti ebbene ciò, secondo le leggi economiche capitalistiche, va fatto e al più presto.

E i lavoratori della nostra fabbrica?
Bene, nel piano economico di trasferimento (chiamato in gergo Technology Transfer) si pone la voce del costo per il licenziamento degli stessi e nulla più. 
Per il Capitale, la manodopera è considerata alla stregua di una materia prima, la si compera sempre al costo più basso possibile, l'etica non è prevista, non esiste!

Queste considerazioni dovremmo farle quando i nostri industriali "Capitani Coraggiosi" vendono le aziende a compratori stranieri, portano i soldi in Svizzera, se la godono e se ne fregano altamente delle nostre maestranze e dell'italianità. E' buffo poi pretendere che altri si prendano cura della sorte dei nostri operai.

Detto ciò, faccio una riflessione.

La Storia c'insegna che il liberismo più sfrenato e senza regole alla distanza è fonte di grossissimi guai. La grande crisi del 1929 ne è la prova provata.

Una sana economia pertanto deve vivere all'interno di regole ben precise dettate dai Governi in un giusto equilibrio tra profitti ed etica sociale. 
Un'attività economico/industriale che non tiene conto del contesto sociale in cui opera dovrebbe essere soppressa.

Per questo motivo sono molto preoccupato dei comportamenti e degli obiettivi che sta perseguendo il Ronzino, l'abolizione dell'Art. 18 va contro l'etica in cui si opera e, sono certo, alla distanza creerà solo precarietà e umiliazione!
Meditate gente, meditate!









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