sabato 10 gennaio 2015

. . . NIMBY!

NIMBY è un acronimo inglese che racchiude la frase "Not In My Back Yard" ovvero "non nel mio cortile" ad indicare tutte quelle iniziative che le popolazioni di certi luoghi mettono in atto per non far realizzare, sul proprio territorio, opere di utilità pubblica.

Un attuale e rilevante esempio di NIMBY è la battaglia che i cosidetti NO TAV stanno portando avanti in Val di Susa contro il traforo che dovrebbe unire il versante italiano a quello francese per una linea ferroviaria transeuropea ad alta capacità.

Ora, con tutte le riserve per casi assolutamente eccezionali, io sono assolutamente in disaccordo con iniziative del tipo NIMBY perché, quasi sempre, sono solo strumentali e con secondi e falsi fini.

Secondo i promotori delle varie NIMBY non si dovrebbe costruire nulla e mantenere la società attuale a livello medievale. Mentre rispetto pienamente chi vuole vivere in modo semplice e primitivo rifiutando completamente un moderno stile di vita non sopporto gli ipocriti che vogliono godere di tutti gli agi e vantaggi tecnologici moderni ma non ne vogliono pagare alcun prezzo pretendendo di farlo ricadere tutto sugli altri.

Nessun aereoporto perché rumoroso, nessuna autostrada perché inquinante e rumorosa, nessun inceneritore perché produce diossina, nessun rigassificatore perché non so che, e così via.

Insomma certi idioti vogliono viaggiare tra i continenti, vogliono energia elettrica a volontà, vogliono case belle calde ma gli impianti necessari per avere simili servizi devono stare solo a casa d'altri e non nel loro cortile!

Mi chiedo: perché gli abitanti di La Spezia devono respirare gli inquinanti di una delle più grandi centrali termoeletttriche d'Europa per fornire energia elettrica alle città ed industrie della pianura Padana? Perché gli abitanti ad EST di Milano devono sopportare i rumori dei jets in partenza dall'aereoporto di Linate usato da tutto il bacino lombardo e non solo? Ed ancora, perché molti cittadini devono subire tutti i fastidi di una linea ferroviaria o di una autostrada realizzata in prossimità delle loro abitazioni e usata da milioni di persone?

Insomma, le scelte devono essere valutate in profondità e con oculatezza ma quando esigenze tecniche, economiche e strategiche indicano un certo sito è li che quel'impianto va realizzato punto e basta.

Un esempio per tutti: la città americana di Seattle nello stato di Washington sulla costa del Pacifico ha, a poche decine di miglia di distanza, una grande ed importante stazione missilistica nucleare collocata in silos sotterranei. 
Quella stazione fa di Seattle un privilegiato bersaglio per un eventuale attacco nucleare nemico ma gli abitanti della città non si sono opposti ai desiderata federali perché quel luogo era tecnicamente e strategicamente il più idoneo per quella stazione. E li si è fatta senza se, senza ma!



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